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U16élite: poiane sconfitte ma mai dome dopo la "battaglia" con Brixia!

Pubblicata in Giovanili il 2019-10-27 23:18:00

Campionato under 16 élite (3° di andata)

BFM - Brixia 41-64 (7-16, 18-39, 25-53)

BFM: Bozzoli 14, Sigon 2, Mannucci Pacini 6, Robazza 2, Comini 5, Leoni 2, Sarr 4, Balzano 1, Pastori 3, Njomo 2, Addolorato, Raina.

Allenatore Bacchini Assistente Behring

L’under 16 élite, nella palestra amica di Forza e Coraggio, esce dal “coma” di Mariano Comense.

A distanza di una settimana l’impegno era proibitivo: l’avversaria era Brixia, squadra che, secondo gli esperti, è la seconda forza del campionato (oltre che vicecampione d’Italia con la “stella” Zanardi, le gemelle Tomasoni, Zorat e Tempia a completare un quintetto eccellente).

Pronti via, Brixia parte veloce in contropiede e transizione, mentre le nostre ragazze non riescono a bucare la zona avversaria da fuori il pitturato: il risultato è un 13-2 che sembra segnare il destino della gara.

Una reazione si vede a cavallo tra il primo e il secondo periodo, le giovani poiane cominciano a rallentare il contropiede avversario (che però ci farà malissimo per tutta la partita), troviamo qualche buona conclusione dalla media e, soprattutto, raccattiamo qualche rimbalzo in attacco, che, realizzato, ci porta a meno 6 a metà del quarto. Purtroppo, l’imprecisione ai liberi (alla fine un deludente 5 su 19) ci fa sprofondare a oltre 20 punti di distacco (39-18 alla sirena lunga).

Sarà questo il distacco finale, visto che nel secondo tempo le ragazze riescono a impattare soprattutto grazie a un quarto periodo intenso e tatticamente più logico.

Di positivo segnaliamo una difesa schierata adeguata, che non ha concesso a Brixia tanti rimbalzi e ha limitato le incursioni delle loro piccole, l’intensità nella lotta al rimbalzo in attacco (con qualche buona conseguente conclusione), un’idea di gioco che ha portato a buoni tiri da fuori (non realizzati a causa dell’imprecisione di tutte).

Da migliorare, oltre che la percentuale al tiro, l’attenzione difensiva sui contropiede e le transizioni avversarie e la velocità nelle ripartenze, che ci avrebbe potuto consentire qualche conclusione più agevole senza doversi scontrare con la “mortifera” zona della bresciane.

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