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Coach Minibasket ai blocchi di partenza per i campionati !

Pubblicata in Minibasket il 2018-11-02 09:29:00

Ciao, è iniziata un'altra stagione di minibasket e tra poco inizieranno i campionati quali aspettative hai ?

Federico

Di anno in anno abbiamo sempre cercato di migliorare i risultati di quello precedente, in termini quantitativi, ma soprattutto in termini qualitativi, quindi il mio desiderio principale è sicuramente quello di continuare questo trend, sebbene fare meglio delle 70 bambine che hanno interagito con noi lo scorso anno sarà una bella sfida.

Chiara

Oltre al campionato non competitivo a cui abbiamo partecipato anche l’anno scorso, quest’anno con le gazzelle più grandi parteciperemo anche al campionato competitivo. È sicuramente una bella sfida, che ci stimola ad alzare sempre di più l’asticella in palestra, pur mantenendo come primo obiettivo quello di divertirsi. Mi aspetto una grande crescita di squadra da questo gruppo, che io penso abbia delle ottime potenzialità.

Mara

Sicuramente mi aspetto grandi cose dal gruppo Libellule (2010-11) perché hanno già avuto modo, lo scorso anno, di affrontare squadre di maschietti quindi sanno cosa aspettarsi. Sicuramente sarà difficile replicare quello che è stato fatto lo scorso anno, ma questo gruppo ha potenziale e se si alleneranno con costanza e determinazione riusciremo a trarne qualcosa di positivo. 

Per il gruppo Gazzelle 2009, invece, sarà una novità sia per me che per loro. Quest’anno ci metteremo alla prova. Il gruppo è pronto, le bambine migliorano sempre di più e non vedono l’ora di giocare. Ne vedremo sicuramente delle belle. 

Che emozione si prova ad allenare bimbe che iniziano quasi per gioco e vederle crescere fino all'esordio nelle giovanili ?   

Chiara

Io in questo ci vedo l’essenza dello sport: “giocare” per crescere. Dà tanta soddisfazione vederle divertirsi, entusiasmarsi e impegnarsi sempre di più per questo sport: trasmettere una passione forte ad una bambina è qualcosa di meraviglioso.

Mara

A me piace allenare la categoria più piccola perché è un’emozione unica. Arrivano in palestra il primo giorno che hanno paura e non voglio giocare, finiscono l’anno tirando “calci e pugni” per giocare di più. Arrivano che sanno più o meno palleggiare, finisco che sanno palleggiare, fare i cambi di mano, tirare in terzo tempo, arresto e tiro... è bello prenderle quando non sanno fare praticamente nulla e plasmarle per portarle ad eseguire qualsiasi movimento. 

Federico

Ogni bambina che ci arriva è un foglio bianco, su cui noi abbiamo il difficile compito di dover scrivere le cose giuste, che non sono mai le stesse per ognuna di loro. In questi anni ho "accompagnato" diverse di  loro fino alle fasi finali del campionato Under 13, ma anche al Trofeo delle Province, e indubbiamente quando arrivano a questi livelli quello che provo è orgoglio. Per arrivare a questo bisogna passare tante volte, e col tempo imparare a saperla gestire, dalla delusione: delusione perché non si è riusciti a trasmettere quello che si ha dentro, perché non ci si è capiti (questo è più probabile che succeda con gli adulti, i genitori in questo caso), o perché semplicemente una bambina sceglie una strada diversa dal basket. Talvolta un allenatore si sente su un rollercoaster, e forse è anche questo il bello di allenare.

Come è nato il tuo desiderio di allenare e quando ? Ti aspettavi qualcosa di diverso ?

Mara

Il mio desiderio di allenare è nato il primo anno in cui ho giocato nel BFM e, sinceramente, mai avrei pensato di poterlo fare. Un giorno ho espresso questa mia volontà e pochi giorni dopo mi sono ritrovata in palestra ad aiutare una allenatrice in uno dei nostri corsi scolastici. Da lì in poi non ho più pensato di smettere. Allenare mi trasmette felicità e adrenalina, mi sta regalando tante emozioni che, oramai, purtroppo, il campo e il basket giocato in prima persona non possono più regalarmi.

Federico

Diciamo che uno dei miei primi allenatori delle giovanili mi disse che avevo le carte giuste per poter allenare, poi ho iniziato in realtà molti anni dopo, e quasi per caso, e ancora più per caso con un gruppo giovanile femminile. Poi però allenare mi ha preso veramente tanto, ed eccomi qua.... Alla seconda domanda rispondo che come in molti ambiti del mondo in cui viviamo, purtroppo vedo che nel basket attuale non sono importanti le competenze che si hanno, ma quelle che si dicono di avere, le amicizie, e la "politica", se cosi vogliamo chiamarla; col tempo tutti i nodi vengono al pettine per fortuna, il problema è che nel frattempo ne fanno le spese le atlete.

Chiara

È nato quasi per caso, mi hanno detto di provare e ho pensato “perché no?”. Sono sempre stata una giocatrice, quindi all’inizio è stato molto strano stare “dall’altra parte”, ma ci si accorge subito che allenare è davvero coinvolgente, anche se il ruolo si sposta fuori dal campo.

Raccontaci un aneddoto o un episodio a cui sei particolarmente legato/a come ricordo 

Federico

Ce ne sarebbero davvero tanti da ricordare, ma citandone uno farei un torto a tutti gli altri, quindi vi racconto un episodio legato a come la mia famiglia vive il fatto che alleni. Con la squadra che alleno stiamo per disputare la finale di uno dei tanti tornei primaverili a cui ogni anno prendiamo parte, e essendo questo particolarmente prestigioso, la finale si gioca in un palazzetto dove gioca la serie A maschile, un posto davvero enorme. Tutti i genitori della mia squadra e delle avversarie hanno preso posto nella tribuna dietro alle panchine, ad eccezione di mio padre e mia madre, che, non so perché, si sono messi nella tribuna di fronte (gli unici due, da soli). Come faccio sempre, alla palla a due vado a dare il 5 a coach e ragazze avversarie sedute in panchina, mi giro per tornare in panchina e vedo mia madre rannicchiata, con le mani davanti alla faccia, che non voleva vedere perché di suo è molto ansiosa.......e ancora la partita non era iniziata! Inutile dire che credo sia stata l'ultima volta che è venuta a vedere una finale...

Chiara

Direi il torneo di Poggibonsi a cui abbiamo partecipato lo scorso anno. Non abbiamo vinto molto (eravamo sotto età però, specifichiamo), ma ci siamo divertiti davvero tanto, le bimbe hanno fatto amicizia con le altre squadre e ognuno è tornato a casa con qualcosa in più rispetto a quando siamo partiti. Davvero bello, spero di replicare quest’anno!

Mara

Lo scorso anno, terza partita contro i maschi, al termine vado in spogliatoio con le bimbe per complimentarmi e fare il selfie della vittoria con loro. 

Una mia bimba, ad un certo punto, mi dice: “Ti sei accorta che ho lasciato andare un bimbo a canestro da solo?”. E io le rispondo “ovviamente si”. Lei replica, diventando nel frattempo tutta rossa in faccia, dicendomi “stavo difendendo, ma quando ho alzato la testa una luce ha illuminato il suo viso e io mi sono innamorata. Con quegli occhi, quelle guance e quella fascetta”. Da quel momento abbiamo fatto il conto alla rovescia per la partita di ritorno con quella squadra perché lei non vedeva l’ora di rivedere quel bimbo che ha lasciato andare a canestro completamente da solo perché si era innamorata. Si, succede anche questo. 

Comunque, vorrei dirvi una cosa: seguite le nostre #naneontheroad, ci faranno sicuramente divertire. 

Siete stati fantastici nei vostri racconti che trasmettono entusiasmo, passione, emozione e sicuramente tanta, tanta gratificazione e soddisfazione che arriva dalle bimbe.

In bocca al lupo per la vostra stagione !

Grazie a tutti e forza BFM

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