U16élite: brutta sconfitta con le più piccole di MBS!

Campionato FIP U16élite

MBS bianca - BFM 46 - 44 (14-9, 7-16, 16-13, 9-6)

BFM: Bozzoli 11, Leoni, Raina, Di Gesù 7, Pilli, Cremascoli, Sioli, Filipputi 8, Candemir 2, Mannucci Pacini 14, Balzano 2, Sigon. 

Rimbalzi: Candemir e Di Gesù 7. Palle recuperate: Mannucci Pacini 6, Bozzoli e Filipputi 3. Assist: Bozzoli e Mannucci Pacini 2.

Allenatore: Bacchini   Assistente: Behring

Ci sono due modi per commentare la partita delle nostre under 16 élite nel secondo derby della settimana contro le “grandi” di MBS: ci si può limitare a definirla una brutta partita, iniziata male e persa ancora peggio, e finirla qui.

Oppure, si prova a capire come una squadra che nell’arco dei mesi invernali aveva avuto un lento ma progressivo miglioramento nel gioco, possa piombare dentro 40’ minuti dove non è mancato solo il gioco, ma un’idea di basket.

Altre volte è stato facile appellarsi ai falli ingenui, alle palle perse, alle scarse percentuali al tiro, alla difesa deconcentrata (molte caratteristiche che si sono ripresentate anche giovedì sera), ma questa brutta partita è sembrata piuttosto una questione di testa, di mentalità, di mancanza di idee e non di carenze tecniche.

In settimana le ragazze sono sembrate tornate indietro di alcuni mesi, alla partita “non giocata” a Costamasnaga, con l’aggravante che l’MBS di giovedì sera non era una corazzata invincibile, ma una squadra al nostro livello.

Il primo quarto è stato impalpabile, con una difesa priva di aggressività e un attacco basato solo su soluzioni estemporanee; il secondo quarto arrembante, con alcune buone soluzioni in penetrazione e un vantaggio che lasciava ben sperare; una ripresa indecifrabile, con BFM che sembrava sempre sul punto di scappare via, ma non riusciva a dare continuità alle soluzioni d’attacco.

Al contrario, MBS ha giocato sulle nostre debolezze, cercando alcuni terminali offensivi piuttosto che altri e, nel corso della gara, i terminali sono mutati, essendosi le avversarie adattate alle difficoltà di alcune nostre ragazze nell’arginare ora questa, ora l’altra.

Si deve ripartire dalle poche positività (quando ci si sono messe le ragazze hanno mostrato grinta, logica, tecnica) e dal tentare di non ripetere le molte criticità.

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